Pugile in Riposo | Roma
Nanotecnologia e conservazione
Trattamento nanotecnologico: statua in bronzo del “pugile in riposo”, IV secolo A.C.
Ritrovamento avvenuto nel 1985 sul versante meridionale del Quirinale. Conservazione con formulato anti ossidante specificamente studiato.
Per maggiori informazioni su questa applicazione nanotecnologica visita la pagina dedicata alla nanotecnologia per i beni culturali.
Dopo otto anni di viaggi ed esposizioni per il mondo, è finalmente tornato a casa, in pianta stabile, il Pugilatore. Considerato un capolavoro dell’arte greca, un «unicum» per le caratteristiche del tutto atipiche che presenta, è stato accolto come una vera e propria reliquia rara dal soprintendente Francesco Prosperetti, dal direttore del museo Nazionale Romano di palazzo Massimo, Rita Paris, e dal pugile Nino Benvenuti, campione olimpico nel 1960 e campione mondiale dei pesi medi.
La scultura e la sua particolarità
La scultura, rinvenuta a Roma nel 1885 in circostanze misteriose, è alta 128 centimetri, ed è stata datata attorno alla seconda metà del IV secolo avanti Cristo. «Non sappiamo dove fosse in Grecia, non sappiamo quando sia arrivata a Roma – ha spiegato il soprintendente Prosperetti -. La sua importanza non deriva solo dalla sua bellezza ma anche da quest’aura di mistero che lo circonda. Il mistero che avvolge i Bronzi di Riace è stato sempre un motivo di grandissimo interesse per il pubblico.
Questo non è successo però per il Pugilatore». E non solo. Il pugile, realizzato in bronzo, viene raffigurato in modo alquanto atipico rispetto ai canoni dell’epoca: rappresenta infatti un pugile a riposo, che dopo uno scontro siede su una roccia e ha il volto ferito in seguito ai combattimenti. «Un elemento di estremo realismo che sorprende – conclude Prosperetti – dal momento che nell’epoca classica gli atleti venivano raffigurati nelle forme ideali, senza tracce di sforzi o segni della lotta».
La nanotecnologia contribuirà alla conservazione di queste statue di unica concezione e storia.
https://video.corriere.it/pugile-torna-roma-accolto-nino-benvenuti/06d7a6aa-887a-11e5-a995-c9048b83b4c2
Le precauzioni
I tanti viaggi però non hanno intaccato la sua bellezza. Anche grazie alle attenzioni che gli sono state prestate. Per farlo viaggiare in sicurezza, è stata infatti progettata e costruita una tripla cassa speciale per preservarlo dagli urti, ed è sempre stato accompagnato da un’equipe specializzata di tecnici e restauratori. La cassa è stata dotata anche di un sensore che registra le vibrazioni, l’inclinazione, l’umidità e la temperatura.
L’entusiasmo degli esperti
«Giocare in termini di comunicazione sulla grande attrattiva proposta da pezzi di questa importanza – ha concluso il soprintendente Prosperetti – è fondamentale in una prospettiva in cui i beni culturali devono diventare la molla di un rinnovamento di questa città». «Il Pugilatore è in una sala che ha un senso storico, cronologico e stilistico – ha detto invece il direttore del museo, Rita Paris – nell’illustrazione, all’interno di questo museo, della cultura artistica a Roma. Del Pugilatore l’eccezionalità è che non vi sono copie, è un originale perfettamente conservato che ci lascia tanti dubbi». Per il campione del passato, Nino Benvenuti,«il Pugilatore è l’emblema dello sportivo e lo identifico con il pugilato».
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